Ipoclorito di Sodio un disinfettante che compri al supermercato con il nome commerciale di Candeggina, Varechina, o Amuchina. Quando ha senso produrlo con il fai da te ?

Una confezione di Ipoclorito di Sodio diluito, o concentrato al 14/15% costa circa 3,5 Euro (oggi 20-05-2021 giorno in cui ho scritto questo articolo).

Credo che il fai da te è interessante solo se vuoi fare un esperimento di chimica o sei impossibilitato ad andare al supermercato.

Approfondendo il contenuto delle confezioni di Candeggina però ho scoperto, l’ammetto non ho molte nozioni di chimica 🙁 che oltre al componente principale, titolato al 5%, vengono aggiunti altri prodotti chimici quali: cloruri, clorati, carbonato di sodio e idrossido di sodio.

Per cui incomincia ad avere un senso comprarlo da venditori specializzati, e non al supermercato, se ti serve il componente puro e più concentrato.

A cosa serve Ipoclorito di Sodio

Questo composto chimico è usato per:

  • come sbiancante per smacchiare i vestiti sporchi
  • disinfettare le piscine (dicloroisocianurato di sodio)
  • disinfettare l’acqua
  • fungicida
  • disinfettante in generale, anche in ambito medico
  • diluito allo 0,05% con Acqua disinfetta le mani, la cute, i termometri
  • diluito allo 0,5% con Acqua disinfetta pavimenti e gabinetti

Come diluire Ipoclorito di Sodio

Nella Candeggina, Varchina o Amuchina questo agente chimito ipoclorito di Sodio è già presente in forma diluita con Acqua. Di solito è presente con il 3-5% del volume totale nella Candeggina commerciale. Nel prodotto Amuchina è presente con una concentrazione del 1%.

Per diluire Ipoclorito di Sodio, già in soluzione acquosa, basta aggiungere Acqua in proporzione al fattore di diluizione e al prodotto utilizzato.

Se uso Amuchina con concentrazione di Ipoclorito di Sodio al 1% e voglio disinfettare le mani nude (concentrazione allo 0,05%) dovrò usare 1 parte di Amuchina e 20 di Acqua.

Oppure usare 50 grammi o mL di Amuchina insieme a 1000 grammi o 1 L di Acqua.

Le proprietà del Cloro

Il cloro, pur non essendo l’unico principio attivo utilizzato nei nostri prodotti, rappresenta comunque il “core” della nostra gamma. Il cloro, uno degli elementi chimici più comuni del nostro pianeta, ma inesistente allo stato libero in natura, fu scoperto nel 1774 dal ricercatore svedese Karl W. Scheele. Venne prodotto in forma liquida nel 1805, ma solo alla fine del XIX secolo famosi scienziati come Sommelweiss e Koch si resero conto del potere disinfettante del cloro gas. Una volta riconosciuta la sua efficacia come agente disinfettante ne furono preparate combinazioni liquide maneggevoli, alcune delle quali in uso ancora oggi; la più nota e più comune è l’ipoclorito di sodio. In seguito, per eliminare o perlomeno attenuare l’aggressività verso i tessuti viventi, furono introdotte nuove preparazioni inorganiche come l'”Eau de Javelle” e la “Soluzione di Dakin”, oppure organiche come le Cloramine e il Dicloroisocianurato.

Ancora oggi il cloro è uno dei principi attivi disinfettanti più diffusi e utilizzati, grazie alla sua azione antimicrobica rapida, potente e ad ampio spettro, nonché alla mancanza di fenomeni di resistenza batterica. L’efficacia ad ampio spettro del cloro è universalmente riconosciuta e suffragata da una grande quantità di studi e lavori scientifici. Tutti i derivati del cloro sono sostanzialmente caratterizzati dalla capacità di liberare in soluzione il cosiddetto “cloro attivo”.

Purtroppo però, per avere un’adeguata stabilità, i preparati inorganici a base di cloro ottenuti con le procedure tradizionali hanno un pH estremamente elevato (sempre superiore a 12) e risultano pertanto irritanti per cute e mucose, quindi non adatti per un uso di tipo medicale. Tali problematiche di natura chimico-farmaceutica hanno fortemente limitato l’impiego dell’ipoclorito di sodio nel campo dell’antisepsi, nonostante l’ottimo profilo di efficacia antimicrobica.

Tuttavia, una soluzione di ipoclorito di sodio stabile e non caustica è stata ottenuta mediante un particolare processo di elettrolisi, definita “elettrolisi parziale” del cloruro di sodio (metodo “AMUCHINA”) il cui prodotto finale è un clorossidante in soluzione ipertonica di cloruro di sodio.

I clorossidanti elettrolitici uniscono le caratteristiche essenziali di azione disinfettante rapida e potente e di “istofilia” (ovvero di rispetto dell’integrità dei tessuti viventi, grazie all’elevata tollerabilità) divenendo così pienamente affidabili sotto l’aspetto dell’efficacia microbiologica e delle applicazioni in ambito farmaceutico-clinico. (Fonte Amuchina.it)

Formulazione chimica Ipoclorito di Sodio

ipoclorito di sodio -> NaClO

Analizzando la formula è evidente come la componente NaCl è universalmente conosciuta come “sale da cucina” o “sale marino”.

La componente O corrisponde ad un atomo di Ossigeno, un gas altamente ossidante e non presente in modo naturale in natura. Questo gas è presente nell’acqua H2O, dove si lega a 2 atomi di Idrogeno. E’ il responsabile della combustione, e se lasciato libero può essere esplosivo. Viene usato nei Razzi Spaziali, insieme all’Idrogeno liquido per far funzionare i motori.

Composizione Chimica Ipoclorito di Sodio

Puro, l’ipoclorito di sodio è un sale pentaidrato (NaClO·5 H2O) che fonde a circa 18 °C ed è particolarmente instabile. Sia per sfregamento sia per riscaldamento a temperature superiori a 35 °C può decomporsi in maniera anche violenta. Proprio per questo non viene mai commercializzato e impiegato puro. Viene invece usato in soluzione acquosa, a concentrazione generalmente inferiore al 25%.

Industrialmente, viene ottenuto per gorgogliamento del cloro gassoso nell’idrossido di sodio (Fonte Wikipedia).

Chi è l’inventore dell’Ipoclorito di Sodio ?

L’inventore dell’Amuchina è un ingegnere nato in Puglia a fine Ottocento. La racconta la Gazzetta del Mezzogiorno in un articolo di Onofrio Bruno: Oronzio De Nora (1899-1995) è stato un rivoluzionario ingegnere elettrotecnico, visionario nelle applicazioni della chimica nell’industria.

Tutto è cominciato a ridosso della stazione centrale di Milano con Oronzio, che nel 1923 fondò l’azienda, a 24 anni. Un paio di anni prima aveva depositato un brevetto negli archivi tedeschi (catalogato con il numero 1811) per la produzione di ipoclorito di sodio. Lo brevettò come “Amuchina”.

In quegli anni De Nora frequentava l’università – con l’obiettivo di laurearsi in Ingegneria elettrotecnica al Politecnico – e furono gli stessi docenti a spronarlo per mettere a frutto le sue ricerche su cloro e soda caustica. Oronzio De Nora fu un innovatore, considerato fra i protagonisti della ricostruzione dell’Italia nel dopoguerra: le sue scoperte scientifiche facilitavano gli impianti che utilizzavano i processi cloro-soda nel trattamenti di depurazione delle acque e gli anodi per l’industria farmaceutica.

Ipoclorito di Sodio fai da te

Come produrre Ipoclorito di Sodio fai da te

Per produrre Ipoclorito di Sodio, commercialmente chiamato Amuchina, con il fai da te ti servono:

  • 1 bottiglia di acqua vuota
  • una fonte di corrente e tensione continua (Batteria auto 12V o Pannello fotovoltaico 12 Volt)
  • sale da cucina
  • acqua
  • 2 elettrodi costruiti con una barretta di Grafite (quella che trovi nelle matite)

Utilizzando il processo di elettrolisi dell’acqua si scinde l’acqua nei suoi 2 componenti Ossigeno e Idrogeno. L’idrogeno viene eliminato con una apertura della bottiglia in prossimità dell’elettrodo NEGATIVO, dove verrà collegato il polo Negativo – della fonte di energia.

Il polo positivo, dove si accumula l’ossigeno liberato dall’acqua, produce la soluzione di Ipoclorito di Sodio. Questo elettrodo va collegato al polo POSITIVO + della fonte di energia elettrica.

A seconda della potenza utilizzata (Tensione agli elettrodi e Corrente elettrolitica) nel giro di qualche ora, dalle 2 alle 8 ore, si forma una concentrazione di Ipoclorito di Sodio del 5% (va verificata con una cartina di tornasole per la misura del Ph).

Quando il Ph misurato è di circa 12 allora si può fermare il processo di elettrolisi staccando la fonte di energia elettrica dal circuito.

Link: Come costruire un Kit solare per la produzione di Ipoclorito di Sodio

Video: come produrre Ipoclorito di Sodio fai da te
Cartina di Tornasole per la misura del Ph
Test del Ph del Cloro
Test del Ph del Cloro a fine processo
Tabella Valori del Ph

Dove comprare Ipoclorito di sodio fai da te

Per pagare i costi del server di questo blog utilizzo affiliazione ad Amazon e pubblicità.

Link Dove comprare Prezzo Cartine di Tornasole

Link Dove Comprare Prezzo Elettrodi di Grafite

Link Dove Comprare Prezzo Kit Laboratorio di Fisica

Link Kit Esperimenti di Fisica – Dove Comprare Prezzo

Link Dove Comprare Prezzi Ipoclorito di Sodio

Vuoi aiutarmi ? Ecco come fare

puoi:

  • aiutarmi nel correggere errori in questo articolo o darmi consigli su come migliorarlo
  • aiutarmi a pagare le spese di gestione del server con una donazione

Links Fonti & Credits

Determinazione del Cloro attivo nella Candeggina – itis Marconi di Padova

Modalità di igiene e disinfezione – Istituo Spallanzani per le Malattie Infettive

How to make Sodium Hypoclorite Solution with a 12V Battery or Photovoltaic Solar Panel

Metodi di purificazione dell’acqua – Produrre ipoclorito di sodio tramite elettrolisi

Cos’è e a Cosa serve Cartina di Tornasole per la misura del Ph

Autore dell'articolo: Lucio Sciamanna