modellismo – Sciamanna Lucio https://www.sciamannalucio.it Consulenze per la didattica e l'elettronica Fri, 21 Jun 2019 12:52:43 +0000 it-IT hourly 1 Fermodellismo: la locomotiva a vapore di Aldo Lorenzetti https://www.sciamannalucio.it/fermodellismo-la-locomotiva-a-vapore-di-aldo-lorenzetti/ https://www.sciamannalucio.it/fermodellismo-la-locomotiva-a-vapore-di-aldo-lorenzetti/#respond Mon, 03 Jul 2017 13:51:45 +0000 https://www.sciamannalucio.it/?p=2732 Aldo Lorenzetti ci spiega com’è nata l’idea e come è riuscito a realizzare il modellino in scala 1:15 della locomotiva a vapore esposta al Castello di Brescia. Modellismo e locomotive a vapore Quella che segue è l’intervista che mi ha gentilmente rilasciato l’amico Aldo Lorenzetti: L’idea di partenza Lucio: da dove nasce l’idea di creare […]

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Aldo Lorenzetti ci spiega com’è nata l’idea e come è riuscito a realizzare il modellino in scala 1:15 della locomotiva a vapore esposta al Castello di Brescia.

Modellismo e locomotive a vapore

ferromodellismo - locomotiva a vapore - vista frontale modellino in scala
fermodellismo – locomotiva a vapore – vista frontale modellino in scala

Quella che segue è l’intervista che mi ha gentilmente rilasciato l’amico Aldo Lorenzetti:

L’idea di partenza

Lucio: da dove nasce l’idea di creare un modellino di questa locomotiva.

Aldo: dalla mia grande voglia di scoprire cose nuove. Nel caso di questa locomotiva il tutto è nato perchè ero curioso di capire come funzionava il meccanismo di trasmissione del movimento. Questa locomotiva, costruita nel 1906,  funzionava con il vapore. Per trasferire la potenza del vapore e trasformarla in movimento delle ruote bisogna utilizzare un particolare meccanismo fatto di leve, angolate in modo particolare.

Oggi il treno sembra un mezzo di spostamento obsoleto, ma al tempo delle prime locomotive a vapore è stata una grande rivoluzione tecnologica. Il primo treno a vapore, e la prima linea ferroviaria italiana, è stata la Napoli-Portici lunga 7,5 km inaugurata il 3 Ottobre 1839 dal Re Ferdinando II di Borbone (Regno di Napoli e delle due Sicilie).

Lucio: come hai fatto a costruire il modellino. Avevi dei disegni originali ?

Aldopurtroppo non avevo dei disegni da seguire. In varie occasioni ho fatto dei sopralluoghi alla locomotiva, che si trova esposta al Castello di Brescia, eseguendo fotografie e rilievi a vista (la locomotiva è recintata). In una occasione, grazie al Sig. Zanferli del Club Fermodellistico Bresciano, ho potuto prendere delle misure direttamente dall’originale.

Tempo impiegato

Lucio: quanto tempo hai impiegato per realizzare il tuo modellino ?

Aldo: circa 2 anni. Tra momenti di sconforto e momenti di entusiasmo sono riuscito a trovare tutte le soluzioni per riprodurre, il più fedelmente possibile, la locomotiva. 

Lucio: quali materiali hai utilizzato per creare il modellino in scala di questa locomotiva a vapore ?

Aldola locomotiva originale è stata costruita fondamentalmente con ferro e ottone. Pensa che le lamiere venivano fatte tutte a mano battendo il ferro caldo e rendendolo piatto il più possibile. All’epoca non esistevano ancora i trafilatoi. Tutto era fatto a mano o quasi.

Io ho utilizzato più materiali diversi a seconda del particolare da realizzare. Per il corpo caldaia sono partito da un cilindro di nylon e l’ho lavorato a tornio. Questo mi ha permesso di risparmiare tempo e rendere la struttura molto solida.

La locomotiva originale all’interno del corpo caldaia ha un fascio tubiero composto da più di cento tubi. Sarebbe stato impossibile riprodurlo in scala viste le ridotte dimensioni del modellino.  Nel mio modellino al posto del fascio tubiero c’è un foro da 50mm.

Le camere che contenevano l’acqua da scaldare le ho realizzate in legno. Il cilindro di espansione del vapore e alcuni meccanismi li ho realizzati in ottone, utilizzando il mio piccolo tornio e rifinendoli a mano. La ringhiera della cabina di comando è tutta in ottone. E’ stata dura fare tutti i particolari piccoli ed allo stesso tempo tutti uguali. E’ composta da tubi quadrati vuoti all’interno e tubi cilindrici.

ferromodellismo - locomotiva a vapore - vista da dietro
fermodellismo – locomotiva a vapore – vista da dietro

Lucio: qual’è stata la parte più difficile di questo modellino ?

Le difficoltà incontrate

AldoSicuramente i meccanismi per la produzione del movimento. Questa locomotiva funziona a vapore che riscaldandosi si espande all’interno del motore a semplice espansione (nella foto è il cilindro in ottone con sopra un parallelepipedo). Non è stato facile riuscire a farli muovere in modo fluido e continuo. Poi i tantissimi rivetti che tengono insieme la locomotiva originale e che io ho simulato con tanti chiodini, inchiodati uno per uno a mano. Alcune parti di difficile costruzione le ho acquistate da un produttore di modellismo inglese e li ho adattati a questa locomotiva.

La verniciatura, soprattutto quella delle ruote motrici, è stata impegnativa perchè hanno 3 colori: il rosso, il bianco ed il nero e la mascheratura è critica per le piccole distanze interessate. Ho usato delle bombolette spray dando più mani.

Lucio: come hai risolto i problemi degli effetti speciali ?

Gli effetti speciali utilizzati

Aldo: mi sarebbe piaciuto costruire un motore a vapore funzionante, ma non so quanto altro tempo sarebbe stato necessario. Avevo pensato inizialmente ad un motore stirling, ma la sua bassa potenza non sarebbe stata sufficiente per muovere le ruote motrici. Alla fine faccio muovere le ruote motrici con un semplice motorino elettrico collegato direttamente alle ruote e invisibile dall’esterno.

Ho anche usato degli effetti speciali come il generatore di fumo artificiale. Con poche goccioline d’olio e una resistenza riscaldante la locomotiva prende vita ed emette vapore dal suo fumaiolo. Ho usato una schedina per il suono tipico di queste locomotive a vapore. E poi dei led per simulare le lampade frontali, che nella locomotiva originale sono alimentate ad acetilene e sono asportabili.

Lucio: quali consigli puoi dare a chi vuole intraprendere questo tipo di modellismo ?

I consigli di Aldo

Aldo: Ci è voluto un bel pò di tempo per arrivare alla fine del progetto. Quando sei stufo o pensi di non farcela prenditi un pò di tempo senza fare il modellino. Se serve prendi delle scorciatoie. Nel mio caso alcuni particolari sono stati acquistati già pronti o quasi. Metti giù degli schizzi di come deve essere il pezzo finito. Pensa a quanta soddisfazione ti darà quando potrai ammirarla e toccarla.

ferromodellismo - locomotiva a vapore - aldo lorenzetti
fermodellismo – locomotiva a vapore – aldo lorenzetti

Lucio: grazie Aldo per averci messo a conoscenza del tuo bellissimo progetto.

Aldo: grazie a te e un saluto a chiunque ci leggerà.

Per chi è interessato ad approfondire la storia di questa locomotiva trovate un ottimo articolo sul sito del “Club Fermodellististico Bresciano” dal titolo: “la storia della numero 1“. Cito solo un piccolo estratto dell’articolo:

La storia di questa locomotiva a vapore

“Il 17 settembre 1961 veniva inaugurato, sul piazzale del castello di Brescia, il primo Monumento alla locomotiva a vapore, ad opera dei soci del Club Fermodellistico Bresciano. Il mezzo prescelto fu la 0-3-0 numero 1 della Società Nazionale Ferrovie e Tranvie (ora Ferrovie Nord Milano). Oggi la macchina ha più di cento anni, di cui più di cinquanta passati sui binari delle linee per Edolo e Cremona ed altrettanti a far bella mostra di sè come monumento.

La locomotiva esposta faceva parte di un ordinativo di sette macchine a rodiggio 0-3-0 con distribuzione sistema Allan realizzata dalle Costruzioni Meccaniche di Saronno (all’epoca collegate alla ditta tedesca Kessler di Esslingen) con il numero di fabbrica 284 e consegnata alla SNFT sul finire del 1906, anche se i dati disponibili la danno come immatricolata, unitamente alle altre sei unità, solo nel 1907.

La locomotiva giunse nel momento in cui la Società aveva appena inaugurato il tratto da Iseo sino a Breno e si apprestava a rilevare dalla Rete Adriatica (RA) il tratto Iseo-Brescia. Da qui l’esigenza di dotarsi di un parco trazione adeguato al servizio da svolgere, su una relazione piuttosto lunga e dalla difficile orografia.

Le principali caratteristiche delle unità 1-7 si possono così riassumere: motore a due cilindri gemelli orizzontali esterni a semplice espansione a vapore saturo, distribuzione Allan a cassetti semplici, potenza 220 kW. La lunghezza totale fuori respingenti era di 9.068 mm con passo rigido di 3.580 mm mentre il peso complessivo a pieno carico risultava essere di 41.260 kg. Le scorte di carbone erano pari a 3 t mentre quelle di acqua, i cui cassoni erano posti lateralmente alla caldaia, erano di 2.000 litri. “

La storia dell’azienda “Costruzioni Meccaniche Saronno”

Anche la storia dell’azienda che l’ha costruita per me è stata interessante. Anche in passato le aziende che non rincorrevano il progresso tecnologico chiudevano i battenti. Qui trovi il link, in blu, all’articolo che parla della “costruzioni meccaniche di Saronno“.

I libri che parlano di locomotive a vapore

  • Treni. Conoscere e riconoscere tutte le locomotive e i treni che hanno fatto la storia delle ferrovie del mondo

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ModelExpo Verona: un parco giochi per grandi? https://www.sciamannalucio.it/modelexpo-verona-un-parco-giochi-per-grandi/ https://www.sciamannalucio.it/modelexpo-verona-un-parco-giochi-per-grandi/#respond Tue, 24 Feb 2015 10:27:33 +0000 https://www.sciamannalucio.it/?p=1119 Due chiacchiere sulla mia visita al parco giochi per grandi ModelExpoItaly a Verona. 🙂 Sono stato fortunato ad essere stato invitato al ModelExpoItaly come relatore per un workshop gratuito su Arduino. Ero ospite del FabLab di Brescia ed il loro stand era pieno di stampanti 3D. Sono tornato bambino per una giornata. Di fronte al nostro […]

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Due chiacchiere sulla mia visita al parco giochi per grandi ModelExpoItaly a Verona. 🙂

Sono stato fortunato ad essere stato invitato al ModelExpoItaly come relatore per un workshop gratuito su Arduino. Ero ospite del FabLab di Brescia ed il loro stand era pieno di stampanti 3D.

Sono tornato bambino per una giornata. Di fronte al nostro stand c’era un produttore di razzi, alti 3 metri.

Modelexpo verona stampante 3DHo parlato con un maker che sta costruendo un modellino della corazzata Yamato in scala 1:72. La Yamato è un emblema di come la storia è impietosa se non interpreti bene dove si sta dirigendo la tecnologia. E’ stata costruita per essere invincibile, ma era troppo lenta. I suoi cannoni erano i più potenti al mondo, ma non arrivavano a colpire le portaerei per il semplice fatto che le portaerei avevano dei nuovi cannoni chiamati aerei.

Questo maker mi ha sorpreso perchè sta utilizzando dei micro motoriduttori alti 20 mm e larghi 10. Mi ha fatto vedere un particolare dei cannoni antiaerei dove ha incollato a mano un centinaio di rivetti grandi meno di un millimetro. Vorrebbe utilizzare la scheda Arduino per sincronizzare lo spostamento dei tre cannoni principali, che essendo su torrette staccabili ed indipendenti dovranno “parlarsi” con dei moduli radio.

Un altro maker, dopo che ci siamo conosciuti al mio workshop, mi ha raccontato della sua scelta di vita. Si era stufato di lavorare in un’azienda e si è “inventato” artista di strada. Le sue specialità sono l’uomo statua, ed il musicista di bonghi. Mi ha confidato che all’inizio non guadagnava granchè, ma migliorando le sue performance teatrali oggi riesce ad attirare un pubblico numeroso e per lungo tempo; questo gli sta permettendo di guadagnare a sufficienza per vivere. Vorrebbe creare la sua band personale di robot che suonano in contemporanea con lui i bonghi. Un utilizzo simpatico ed intelligente dei robot nell’arte e nel teatro. Anche lui vorrebbe usare la scheda Arduino per gestire gli eventi musicali e far muovere le braccia dei robot a tempo.


Modelexpo verona 2015 simulatori di voloHo assistito ad uno spettacolo di carri armati in miniatura, circondati da una riproduzione di un campo di battaglia magistralmente ricreato. Mi dispiace che tutte queste capacità ed energie vengano investite nel pubblicizzare dei mezzi di offesa, ma alla passione per il modellismo non si comanda. C’erano dei simulatori di volo bellissimi, ed in scala reale. C’è stato qualche fortunato che ha fatto 2 ore di lezioni di volo comprensive di simulatore professionale. Lo spettacolo di acrobazie con gli elicotteri non è stato da meno. Vedere un elicottero fare acrobazie e volare a testa in giù non è da poco. Bravissimi i piloti.

Guardando il viavai e l’interesse per Arduino e la stampante 3D credo che diventeranno presto strumenti comuni anche per i modellisti. Me ne sono andato, con un pò di magone, pensando già al prossimo ModelExpo. Un grazie di cuore a Fabio Caruccio, Michele Maffucci e Michele Faini, ed a tutti i maker che ho conosciuto per avermi reso partecipe di una bella giornata.


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